OncoPneumologia: Pneumologia Oncologica
La chemioterapia standard per il tumore al polmone non-a-piccole cellule squamoso ( sqNSCLC ) consiste in Platino più Gemcitabina.
Sintilimab, un anticorpo anti-PD-L1, più Platino e Gemcitabina ( GP ), ha mostrato un'efficacia incoraggiante come terapia di prima linea per il tumore sqNSCLC in uno studio di fase 1b.
E' stato condotto uno studio randomizzato, in doppio cieco, di fase 3 per confrontare ulteriormente l'efficacia e la sicurezza di Sintilimab con il placebo, entrambi in combinazione con la chemioterapia.
ORIENT-12, uno studio randomizzato, in doppio cieco, di fase 3, è stato effettuato in 42 Centri nella Repubblica popolare cinese.
Nello studio sono stati arruolati pazienti con tumore sqNSCLC localmente avanzato o metastatico e senza mutazioni sensibili a EGFR o riarrangiamenti di ALK.
I fattori di stratificazione includevano lo stadio clinico, la scelta del Platino e il punteggio di proporzione di PD-L1.
I pazienti idonei sono stati randomizzati in un rapporto 1:1 a ricevere Sintilimab 200 mg o placebo più chemioterapia ogni 3 settimane per 4 o 6 cicli, seguiti da Sintilimab o placebo come terapia di mantenimento fino a progressione della malattia o a 2 anni.
L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ), valutata da un Comitato di revisione radiografica indipendente.
Tra il 25 settembre 2018 e il 26 luglio 2019, sono stati selezionati un totale di 543 pazienti, di cui 357 pazienti sono stati randomizzati al gruppo Sintilimab-chemioterapia ( n = 179 ) e al gruppo placebo-chemioterapia ( n = 178 ).
Dopo un periodo di follow-up mediano di 12.9 mesi, Sintilimab-chemioterapia ha continuato a rivelare un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da progressione rispetto al placebo-chemioterapia ( hazard ratio, HR= 0.536 [ intervallo di confidenza al 95%: 0.422-0.681 ], p inferiore a 0.00001 ).
Eventi avversi emergenti dal trattamento di grado 3 o peggiore si sono verificati nell'86.6% dei pazienti nel gruppo Sintilimab-chemioterapia e nell'83.1% nel gruppo placebo-chemioterapia.
L'incidenza di eventi avversi emergenti dal trattamento che hanno portato al decesso è stata rispettivamente del 4.5% e del 6.7% nei due gruppi di trattamento.
In conclusione, per quanto riguarda la sopravvivenza senza progressione, Sintilimab più chemioterapia ha evidenziato un beneficio clinico rispetto alla sola chemioterapia come terapia di prima linea nei pazienti con carcinoma al polmone non-a-piccole cellule squamoso, localmente avanzato o metastatico.
La tossicità è risultata accettabile e non sono stati osservati nuovi segnali di sicurezza imprevisti. ( Xagena )
Zhou C et al, J Thorac Oncol 2021;16:1501-1511
Xagena_OncoPneumologia_2021