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Tumore prostata

Durvalumab più Tremelimumab come prima linea nei pazienti con carcinoma al polmone non-a-piccole cellule metastatico: studio NEPTUNE


NEPTUNE, uno studio di fase 3 in aperto, ha valutato Durvalumab ( Imfinzi ) più Tremelimumab ( Imjudo ) come terapia di prima linea, rispetto alla chemioterapia, nel tumore polmonare non-a-piccole cellule metastatico ( mNSCLC ).

I pazienti eleggibili con tumore polmonare non-a-piccole cellule metastatico con EGFR e ALK wild-type sono stati randomizzati a Durvalumab ( 20 mg/kg ogni 4 settimane fino a progressione ) più Tremelimumab ( 1 mg/kg ogni 4 settimane per un massimo di 4 dosi ) come prima linea oppure alla chemioterapia standard.

La randomizzazione è stata stratificata in base all'espressione di PD-L1 ( 25% o più rispetto a meno del 25% ), al tipo istologico del tumore e all'anamnesi di abitudine al fumo.

L'endpoint primario modificato era la sopravvivenza globale ( OS ) nei pazienti con carico mutazionale del tumore nel sangue ( bTMB ) maggiore o uguale a 20 mutazioni per megabase ( mut/Mb ).
Gli endpoint secondari includevano la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) nei pazienti con carico mutazionale del tumore nel sangue maggiore o uguale a 20 mut/Mb e la sicurezza e la tollerabilità in tutti i pazienti trattati.

A giugno 2019, erano stati randomizzati 823 pazienti ( intention-to-treat ITT ); 512 ( 62% ) erano valutabili per carico mutazionale del tumore nel sangue, con 129 su 512 ( 25% ) che avevano bTMB maggiore o uguale a 20 mut/Mb ( Durvalumab più Tremelimumab n=69; chemioterapia n=60 ).
Le caratteristiche basali erano bilanciate nell'intention-to-treat.

Tra i pazienti con bTMB maggiore o uguale a 20 mut/Mb, il miglioramento della sopravvivenza globale con Durvalumab più Tremelimumab rispetto alla chemioterapia non ha raggiunto la significatività statistica ( hazard ratio, HR=0.71; P=0.081; sopravvivenza globale mediana, 11.7 vs 9.1 mesi ); l’hazard ratio per la sopravvivenza libera da progressione è stato 0.77 ( sopravvivenza libera da progressione mediana, 4.2 vs 5.1 mesi ).

Nella popolazione complessiva valutata per la sicurezza, l’incidenza degli eventi avversi correlati al trattamento di grado 3 o 4 è stata del 20.7% ( Durvalumab più Tremelimumab ) e del 33.6% ( chemioterapia ).

NEPTUNE non ha raggiunto il suo endpoint primario di miglioramento della sopravvivenza globale con Durvalumab più Tremelimumab rispetto alla chemioterapia nei pazienti con cancro polmonare non-a-piccole cellule metastatico e bTMB maggiore o uguale a 20 mut/Mb.

Nonostante il disegno dello studio modificato, con una conseguente piccola popolazione di analisi primaria, l’attività terapeutica è stata in linea con le aspettative basate sulla biologia meccanicistica e sugli studi precedenti. ( Xagena2023 )

de Castro Jr et al, J Thorac Oncol 2023; 18: 106-119

Xagena_OncoPneumologia_2023



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