OncoPneumologia: Pneumologia Oncologica
Uno studio osservazionale retrospettivo ha valutato l'associazione tra vari parametri dosimetrici delle radiazioni al cuore ( RHDP ) e infarto miocardico acuto e sopravvivenza globale ( OS ) nel tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) in stadio III trattato con radioterapia definitiva con o senza chemioterapia.
Sono stati identificati i pazienti idonei trattati presso due Centri dal 2007 al 2014 e i dati delle loro cartelle cliniche sono stati collegati ai registri nazionali su infarto miocardico acuto e mortalità.
Sono stati inclusi 120 pazienti eleggibili con un follow-up mediano di 17.6 mesi. L'età media era di 65.5 anni.
La dose mediana prescritta era di 60 Gy. La dose mediana al cuore ( MHD ) è stata pari a 12.6 Gy.
L’analisi univariata ha mostrato che la più alta dose mediana al cuore ( hazard ratio, HR=1.03; P=0.008 ) e il volume del cuore trattato con almeno 5 Gy ( V5 ) ( HR=1.01; P=0.042 ) erano associati a maggiori rischi di infarto miocardico acuto.
L'analisi univariata ha mostrato che l'aumento della dose mediana a livello cardiaco, V5, V25, V30, V40, V50 e la dose al 30% del volume cardiaco erano associati a un incremento dei rischi di mortalità.
L'analisi multivariata ha mostrato che non c'era una associazione statisticamente significativa tra vari parametri dosimetrici delle radiazioni al cuore e la sopravvivenza globale.
In conclusione, l'incidenza di infarto miocardico acuto è bassa per ul tumore al polmone non-a-piccole cellule in stadio III trattato con radioterapia definitiva con o senza chemioterapia.
Non ci sono prove sufficienti per concludere che i vari parametri dosimetrici delle radiazioni al cuore siano associati a infarto miocardico acuto o a sopravvivenza globale. ( Xagena2018 )
Lee CC et al, Lung Cancer 2018; 120: 54-59
Xagena_OncoPneumologia_2018